Saturday, May 23, 2020

Step.15

L'IRREVERSIBILE RICERCA DEI LIMITI DELLA MENTE UMANA

LIMITI IRREVERSIBILI DELLO SVILUPPO 
Critica allo scientismo e lo studio dei limiti dell'intelletto





Un passo del capolavoro di Lev Tolstoj “Guerra e pace” in cui viene mostrata la grande illusione di una scienza che vorrebbe spiegare il mistero Uomo e finisce col diffondere ignoranza.



Biografia di Lev TolstojSoltanto nella nostra presuntuosa epoca di volgarizzazione del sapere, grazie al più forte strumento dell’ignoranza: la diffusione della stampa, il problema del libero arbitrio è stato portato su un terreno sul quale il problema stesso non può esistere. Nella nostra epoca la maggior parte dei cosiddetti uomini d’avanguardia, cioè una masnada di ignoranti, ha scambiato i lavori dei naturalisti, che si occupano solo di un aspetto del problema, per la soluzione di tutto il problema.

L’anima e la libertà non esistono, perché la vita dell’uomo si esprime attraverso movimenti muscolari, e i movimenti muscolari sono condizionati dall’attività nervosa; l’anima e la libertà non esistono, perché in una certa era siamo derivati dalle scimmie,-dicono, scrivono e stampano costoro, non sospettando neppure lontanamente che già migliaia di anni fa da tutte le religioni, da tutti i pensatori non solo è stata riconosciuta, ma non è mai stata negata quella stessa legge della necessità, che essi con tanto accanimento si sforzano oggi di dimostrare tramite la fisiologia e la zoologia comparata. Essi non si accorgono che la funzione delle scienze naturali in questo problema consiste solo nel servire da strumento per illuminarne un’aspetto. Giacché sostenere che, dal punto di vista dell’osservazione, ragione e volontà non sono altro che secrezioni del cervello, e che l’uomo, seguendo una legge universale, in un certo periodo che non ci è noto si sia potuto sviluppare dagli animali inferiori non fa altro che confermare sotto nuova forma la verità, riconosciuta millenni or sono da tutte le religioni e da tutte le teorie filosofiche, che dal punto di vista della ragione l’uomo è sottoposto alle leggi della necessità, ma non aiuta minimamente a risolvere il problema, che ha un altro e opposto aspetto basato sulla coscienza della libertà.

L’ipotesi che gli uomini, in un’era sconosciuta, siano derivati delle scimmie è altrettanto comprensibile quanto quella che gli uomini siano derivati in epoca ignota da una manciata di terra (nel primo caso la X è l’epoca; nel secondo, l’origine), e il problema in quale modo si concili la coscienza di libertà dell’uomo con la legge della necessità alla quale l’uomo soggiace, non può essere risolto con la fisiologia comparata e con la zoologia, perché nella rana, nel coniglio e nella scimmia noi possiamo osservare soltanto un’attività neuromuscolare, mentre nell’uomo oltre a un’attività neuromuscolare riscontriamo anche una coscienza.

I naturalisti e i loro seguaci, che pensano di risolvere questo problema, sono simili a stuccatori che siano stati incaricati di imbiancare un lato del muro di una chiesa e che, approfittando dell’assenza del direttore dei lavori, in un eccesso di zelo intonacassero anche le finestre, e le icone, e le impalcature, e i muri non ancora consolidati e si rallegrassero, dal loro punto di vista di stuccatori, perché tutto è riuscito ben liscio e uniforme.”





Con questo passo lo scrittore vuole lanciare una forte critica verso tutto il pensiero Positivista, e in particolare quello Scientista, che andava sviluppandosi in quel periodo.
Sottolineando come invece di un progresso questo pensiero "illuminante" sia solamente un passo indietro per l'umanità che già da tempo aveva studiato e mai negato questi principi, identificati con la natura e non solo con la mera scienza.

Fonte: criticascientifica



Infatti andando indietro nel tempo, anche solo di qualche secolo, possiamo vedere come molte altre menti si cimentarono nello studio della limitatezza dell'intelletto umano. Primo fra tutti Kant che criticò, formula alla base del suo studio, il pensiero Empirista tanto studiato e apprezzato da egli stesso.



"Ma questo perspicace uomo guardò qui soltanto alla utilità negativa, che la moderazione delle esagerate pretese della ragione speculativa apporterebbe col fare del tutto cessare quelle dispute, che turbano il genere umano senza aver mai fine e senza dar mai tregua; ma egli perciò perdette di vista il danno positivo che deriva dal togliere alla ragione le più importanti vedute, seguendo le quali soltanto essa può assegnare alla volontà lo scopo supremo di tutti i suoi sforzi".

Questa è una Nota di Kant ai propri Prolegomeni in cui egli prende le distanze dalle speculazioni scettiche di Hume affermando in altre parole che occorreva superare la scettica decostruzione del sapere attuata limitando le facoltà conoscitive umane, proprio in virtù del fatto che i limiti della ragione, e quindi della filosofia stessa, diventavano ora le uniche e più vere certezze umane.
Sottolinea quindi l'importanza del limite della conoscenza, e che l'unico sviluppo possibile è quello attuato dopo aver studiato a fondo questi limiti, cosa che deve essere alla base di qualsiasi altro tipo di conoscenza.


Fonte: liceisgv

No comments:

Post a Comment

Step. 24

RIASSUNTO Il termine Irreversibilità viene usato per la prima volta dal paleontologo belga Luois Dollo  che nel 1893 formula la Legge de...