Saturday, March 28, 2020

Step.04

MITOLOGIA


IL MITO DI CRONO
Crono, chiamato anche Kronos (e Κρόνος in greco antico) è una divinità della religione greca. Secondo la tradizione nasce dall’unione di Gea, la terra, con Urano, il cielo. Viene considerato il titano del tempo, della fertilità e della terra.Così come suo padre Urano, infatti, anche Crono (o Saturno, per i latini) voleva uccidere i suoi figli, perché un oracolo gli aveva predetto che uno dei suoi neonati, una volta cresciuto lo avrebbe prima o poi spodestato. Per impedire questo, essendo anch'essi dei immortali e non potendo semplicemente ucciderli, appena nati li ingoiava.
Saturno che divora i suoi figli - WikipediaUn giorno però, sua moglie Rea, incinta di Zeus (Ζεύς), consigliatasi con gli stessi genitori, decide di partorire di nascosto a Lycto, consegnando a Crono una pietra che questi divorerà pensando fosse il proprio ultimo figlio.     Intanto Zeus continua a crescere e si dimostra sveglio, forte ed intelligente; costringe il padre a vomitare i suoi figli ingoiati, e quindi scioglie le catene dei ciclopi. 
                                                                                                                                                             Goya, Saturno che divora suo figlio (1819-1823)

                                                     
Questo sta a significare che il tempo mangia l'uomo, divorato da una precarietà che lo consuma inesorabilmente.


Fonti: riflessioni
          Treccani
          wikipedia


Un'altro mito della cultura greca che riprende il concetto di Irreversibilità è: 


Il vaso (di Pandora) sta traboccando - Patria Indipendente
IL VASO DI PANDORA
Per vendicarsi di Prometeo, il titano che aveva donato il fuoco agli uomini rubandolo a Zeus, il re degli dei decide di regalare la donna Pandora agli uomini. Si tratta di una sottile vendetta perché Pandora era talmente bella che né gli dei né gli umani potevano resisterle. Secondo il racconto tramandato dal poeta Esiodo ne Le opere e i giorni, il "vaso" era un dono fatto a Pandora da Zeus, il quale le aveva raccomandato di non aprirlo.
Pandora, che aveva ricevuto dal dio Ermes il "dono" della curiosità, non tardò però a scoperchiarlo, liberando così tutti i mali del mondo, che erano gli spiriti maligni della "vecchiaia", "gelosia", "malattia", "pazzia" e il "vizio". Sul fondo del vaso rimase soltanto la speranza (Elpis), che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso di nuovo. Aprendo il vaso, Pandora condanna l'umanità a una vita di sofferenze, realizzando così la punizione di Zeus.
Prima di questo momento l'umanità aveva vissuto libera da mali, fatiche o preoccupazioni di sorta e gli uomini erano, così come gli dei, immortali. Dopo l'apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale, simile ad un deserto, finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza e il mondo riprese a vivere.

Questo rischio indica che anche i piccoli gesti possono causare gravi disastri. Tipicamente, questi rischi si scoprono quando ormai è troppo tardi, come quelli causati all’ambiente. Le caratteristiche di questo genere di rischi sono l’elevata diffusione, la persistenza nel tempo e l’irreversibilità.

Fonti: wikipedia
          i personaggi della mitologia greca
Immagine: fonteimmagine


Altri spunti si possono riscontrare nella mitologia ebraica mesopotamica e induista con un tema che allora ricorreva, quello del Diluvio:

Il tema del DILUVIO

EBRAICA
A causa della peccaminosità dell'uomo, Dio decide di inondare il mondo e ricominciare, infatti l'umanità era arrivata ad un punto di non ritorno. L'unico uomo buono rimasto era Noè. Dio ordina a Noè di costruire un'arca e lo istruisce di portare almeno una coppia di ogni animale all'interno della barca, insieme alla sua famiglia. Il diluvio arriva e copre il mondo. Dopo 40 giorni, Noè manda un corvo a verificare se le acque si siano ritirate, poi una colomba; dopo essere usciti dalla barca, Noè offre un sacrificio a Dio, che odora la "soave fragranza" e promette di non distruggere mai più la terra con l'acqua - e rende l'arcobaleno simbolo di questa promessa.

MESOPOTAMICA
Allo stesso modo, nell‘Epopea di Gilgamesh mesopotamica, il trambusto di umanità disturba gli dei, che decidono di inviare un'alluvione. Avvertito da uno degli dei, un uomo di nome Utnapishtim costruisce una barca e ci porta dentro la sua famiglia e gli animali. Dopo il diluvio, Utnapishtim invia una colomba, poi una rondine, poi un corvo per verificare se le acque si sono ritirate. Dopo che tutti sono usciti dalla barca, Utnapishtim offre un sacrificio agli dei, che sentono "il sapore dolce" e si pentono della loro scelta di aver mandato il diluvio.

INDUISTA
Un altro mito del diluvio è quello della storia induista di Matsya il pesce. Secondo questa storia, il dio Vishnu assume la forma di un pesce e avvisa l'antenato Manu dell'arrivo del diluvio. Ingiunge a Manu di mettere tutte le creature della terra in una barca. Tuttavia, a differenza delle alluvioni bibliche e mesopotamiche, questa alluvione non è un evento unico causato da una scelta divina; piuttosto è una delle distruzioni e rigenerazioni dell'universo che accadono ad intervalli regolari nella mitologia induista.

Il diluvio babilonese: Gilgamesh e il diluvio universale - Studia ...


Fonti: Gilgamesh
           Il diluvio universale
           Il mito di Manu


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Step. 24

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