Friday, June 5, 2020

Step. 21

L'IMPERATIVO CATEGORICO - Immanuel Kant
un comando a cui non si può sfuggire

Giulia Filosofia 4B: Kant e la "Critica della ragion pratica"
L' Etica secondo Kant deve essere universale e necessaria, per questo motivo non deve essere condizionata dalla realtà empirica.
Su questo si basa lo studio di Kant che esprime nella seconda, in termini cronologici, delle tre celebri Critiche, la Critica della Ragion Pratica.

L'obiettivo dell'autore invece, è la determinazione delle condizioni di possibilità per cui il principio regolatore di un'azione sia buono indipendentemente dall'esperienza sensibile individuale: per questo è necessario ed indispensabile sottoporre la "ragion empirica pratica" ad una "critica", a un'analisi che determini quali siano gli elementi essenziali, necessari ed universali, validi per tutti allo stesso modo per giungere così a una morale "formale", che prescinda da ogni contenuto sensibile.


Le condizioni di necessità e universalità si realizzano con la legge morale intesa come imperativo categorico, un comando a cui non si può sfuggire, che si distingue dall'"imperativo ipotetico" che consiste nel pronunciare un comando in vista del conseguimento di un fine. Gli imperativi ipotetici si possono riassumere nella formula: se vuoi A fai B; per esempio: "se vuoi andare in Paradiso obbedisci alla legge di Dio". Questo tipo di comandi configurano cioè un'ipotesi (se vuoi andare in Paradiso) la cui realizzazione è condizionata dal mettere in atto forzatamente un comportamento (obbedisci alla legge di Dio).
Nell'ambito dell'imperativo ipotetico rientrano anche quei comportamenti che obbediscono al principio della legalità: per esempio, se io mi trattengo dall'uccidere un uomo per il timore di andare in galera, sto rispettando il principio di legalità (non sto uccidendo perché lo prescrive la legge) ma non quello di moralità (sto agendo per fini egoistici, non per rispetto del dovere morale). La volontà è conforme al dovere ma non segue il dovere per il dovere.
I caratteri dell'imperativo categorico invece sono tali per cui la sua imperatività: non è condizionata da nulla; vale per tutti gli uomini in tutte le condizioni; esprime una volontà pura, non condizionata empiricamente, concezione universale e necessaria che non può essere discussa.
Quindi l'imperativo morale: non dipende da regole particolari mirate a far compiere un'azione determinata a far compiere azioni basate sul contesto in cui vivono i singoli individui; non potrà provenire da nessun'autorità esterna all'uomo. Se così fosse il comando morale varrebbe solo per chi riconoscesse quella autorità: verrebbe così a mancare il carattere di universalità.
Nell'ambito allora della morale formale che esclude tutte le morali contenutistiche, eteronome, che hanno il fondamento di sé nel conseguimento di un fine esterno, l'imperativo categorico kantiano è una legge morale che prescrive "come la volontà debba atteggiarsi, non quali singoli atti deve compiere"

Fonti: wikipedia
           treccani

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